mercoledì 15 dicembre 2021

 Il ricordo del condannato a morte

da Delitto e Castigo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij



« Dove mai », pensò Raskòlnikov, andando avanti, « dove mai ho letto che un condannato a morte, un’ora prima della morte, dice o pensa che, se gli fosse toccato vivere in qualche posto in alto, su uno scoglio, e su uno spiazzo così ristretto da poterci posare solo i due piedi - e tutt’intorno ci fossero stati abissi, l’oceano, un’eterna tenebra, un’eterna solitudine e un’eterna tempesta, e rimaner così, in piedi su un metro quadrato di spazio, tutta la vita, un migliaio d’anni, un’eternità - anche allora sarebbe stato meglio viver così che morir subito? Pur di vivere, vivere e vivere! Vivere in qualsiasi modo, ma vivere!... Quale verità! O Signore, quale verità! Vigliacco è l’uomo! E un vigliacco è colui che per questo lo chiama vigliacco », soggiunse di lì a un minuto