domenica 26 febbraio 2017

L'Urlo di Allen Ginsberg





L'Urlo

a Carl Solomon

Ho visto le migliori menti della mia generazione distrutte dalla

follia, affamate isteriche nude,

trascinarsi nei quartieri negri all'alba

in cerca di un sollievo astioso,

alternativi dalle teste d'angelo in fiamme per l'antica celeste

connessione con la dinamo stellata nel meccanismo

della notte,

che in povertà e stracci e occhi vuoti e fatti sedevano

fumando nell'oscurità soprannaturale di

appartamenti con acqua fredda galleggianti tra le cime delle città

contemplando il jazz,

che esponevano i cervelli al Cielo sotto l'El e

vedevano angeli maomettani barcollare illuminati su tetti

condominiali,

che attraversavano università con freddi occhi splendenti

allucinando l'Arkansas e la tragedia della Blake-light 

fra gli studiosi della guerra,

che venivano espulsi dalle accademie per estremismo &

pubblicazione di odi oscene sulle finestre del

cranio,

che si annidavano in stanze non sbarbate in mutande, bruciando

i loro soldi in cestini dei rifiuti e ascoltando

il Terrore attraverso il muro,

che venivano perquisiti nelle barbe pubiche tornando via

Laredo con una cintura di marijuana per New York,

che mangiavano fuoco in alberghi riverniciati o bevevano trementina a

Parco Paradiso, morte, o purgatoriavano i propri

busti notte dopo notte

con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti,

alcol e cazzo e palle infinite,

incomparabili vicoli ciechi di nuvola vibrante e

fulmine nella mente scagliata verso i poli di

Canada & Paterson, che illumina tutto l'immoto

mondo del Tempo in mezzo,

solidità di Peyote di saloni, albe di cimitero dell'albero verde del

cortile, ubriachezza di vino sui tetti,

borghi commerciali di giretto da fumati semaforo lampeggiante

al neon, vibrazioni di sole e luna

e albero nelle ruggenti foschie invernali di Brooklin,

proclami Ashcan e luce mentale di re gentile,

che si incatenavano a metropolitane per l'interminabile

corsa da Battery al benedetto Bronx sotto benzedrina

finché il rumore di ruote e bambini li faceva scendere

tremanti con la bocca convulsa e abbattuti il cervello inaridito

tutti drenati di splendore nella sconfortante luce di Zoo,

che si immergevano tutta la notte in luce sottomarina di Blickford's

emergevano e sedevano a smaltire la birra svaporata dopo

mezzogiorno in un desolato Fugazzi's, ascoltando il frastuono

d'inferno dal jukebox a idrogeno,

che parlavano senza interruzione settanta ore da parco a

casa a bar a Bellevue a museo al Ponte

di Brooklin,

battaglione disperso di conversazionalisti platonici che saltavano

fuori da scalinate da uscite di sicurezza da davanzali

dall'Empire State dalla luna,

chiacchiericciando strillando vomitando sussurrando fatti

e ricordi e aneddoti e pugni nell'occhio

e traumi di ospedali e carceri e guerre,

interi intelletti degurgitati in flusso di coscienza per sette giorni

e notti con occhi brillanti, carne per la

Sinagoga gettata sul pavimento,

che svanivano nel nulla Zen New Jersey lasciando una

pista di ambigue cartoline illustrate dell'Atlantic

City Hall,

soffrendo calure orientali e artriti Tangerine

e emicranie della Cina durante astinenze da roba

in una camera squallidamente arredata di Newark,

che giravano e giravano a mezzanotte nello

spiazzo della ferrovia domandandosi dove andare, e andavano,

senza spezzare nessun cuore,

che accendevano sigarette a camionate camionate camionate arrancando

nella neve verso fattorie solitarie nella notte

del nonno,

che studiavano Plotino Poe San Giovanni della Croce telepatia

e bebop cabbala perche il cosmo vibro'

istintivamente ai loro piedi in Kansas,

che si aggiravano solitari per le strade dell'Idaho cercando

angeli indiani visionari che fossero angeli indiani

visionari,

che pensavano di essere solo pazzi quando Baltimora

risplendette in estasi soprannaturale,

che saltavano in limousine con il Cinese dell'Oklahoma

ispirati dalla pioggia invernale di semaforo di paesino

a mezzanotte,

che si aggiravano affamati e soli per Houston

cercando jazz o sesso o zuppa, e seguirono lo

spagnolo brillante per conversare sull'America

e l'Eternità, un'impresa disperata, e così si

imbarcarono per l'Africa,

che sparivano nei vulcani del Messico lasciando

dietro di se' nient'altro che l'ombra dei jeans

e la lampada lava e cenere di poesia sparpagliata nel

camino Chicago,

che riapparivano nel West investigando

sull'FBI in barbe e pantaloncini e grandi occhi

pacifisti sexy con la loro pelle abbronzata mentre

distribuivano incomprensibili volantini,

che si procuravano bruciature di sigarette sulle braccia per protesta

contro foschia narcotica di tabacco del Capitalismo,

che distribuivano pamphlet Supercomunisti a Union

Square piangendo e spogliandosi mentre le sirene

di Los Alamos li lamentavano via, e lamentavano

via Wall, e il traghetto di Staten Island pure

si lamentava,

che scoppiavano in lacrime nella palestra bianca nudi e

tremanti di fronte al meccanismo di altri

scheletri,

che mordevano ispettori sul collo e strillavano con gioia

in macchine della polizia per non aver commesso alcun crimine salvo

la propria pederastia in selvaggia ebollizione e intossicazione,

che ululavano in ginocchio nella metropolitana e venivano

trascinati via dal tetto agitando genitali e

manoscritti,

che si lasciavano fottere in culo da motociclisti

santi, e urlavano di gioia,

che pompavano e venivano pompati da quei serafini umani,

i marinai, carezze dell'Atlantico e amore

Caraibico,

che scopavano la mattina la sera in giardini

di rose ed erba di parchi pubblici e

cimiteri spargendo il loro seme liberamente per

chiunque volesse venire,

che singhiozzarono all'infinito provando a ridacchiare ma se la cavarono

con un gemito dietro un separé di un bagno turco

quando il biondo & nudo angelo venne a infilzarli

con la spada,

che perdevano i ragazzi per le tre vecchie maledizioni del destino

la maledizione con un occhio solo del dollaro eterosessuale

la maledizione con un occhio solo che ammicca dall'utero

e la maledizione con un occhio solo che non fa nient'altro che

star seduta tutto il giorno a tagliare i fili d'oro

intellettuali del telaio dell'artigiano,

che copulavano estatici e insaziabili con una bottiglia di

birra un fidanzatino un pacchetto di sigarette una

candela e cadevano giù dal letto, e continuavano sul

pavimento e nel soggiorno e finivano collassati

sul muro con una visione di troiaggine perfetta e orgasmo

che eludeva l'ultimo sprazzo di coscienza,

che addolcivano le fiche di un milione di ragazze tremanti

al tramonto, e avevano gli occhi rossi la mattina

ma erano preparati ad addolcire la fica del sole

nascente, chiappe balenanti nei fienili e nude

al lago,

che andavano a puttane per il Colorado in una miriade

di auto civette rubate, N.C., eroe segreto di questi

versi, amatore e Adone di gioia-di-Denver

alla memoria delle sue innumerevoli trombate di ragazze

in parcheggi vuoti e retri di tavole calde, sedili traballanti

di cinema, su cime di montagne in grotte o con

cameriere ossute in sollevamenti di sottane solitarie

ai bordi di strade familiari & specialmente solipsismi segreti

di gabinetti di stazioni di servizio & pure parchi di paese natio,

che sfumavano via in vasti film sordidi, erano sostituiti

nei sogni, si svegliavano a un inatteso manhattan, e

si tiravano fuori da sottoscala intossicati

di tocai senza cuore e orrori di sogni di ferro

da Terza Strada & vagavano verso uffici di

disoccupazione,

che camminavano tutta la notte con le scarpe piene di sangue sulle

banchine di neve aspettando che una porta dell'East

River si aprisse su una stanza piena di vapore

e oppio,

che creavano grandi drammi suicidi sui cornicioni

d'appartamento dell'Hudson sotto il riflettore blu

da coprifuoco della luna & le loro teste saranno

incoronate con l'alloro nell'oblio,

che mangiavano lo stufato d'agnello dell'immaginazione o digerivano

il granchio sul fondo fangoso dei fiumi di

Bowery,

che piangevano per la dolcezza delle strade spingendo carrelli

pieni di cipolle e cattiva musica,

che sedevano in scatole respirando nell'oscurità sotto il

ponte, e si alzavano per costruire clavicembali nelle

loro stanze,

che tossivano al sesto piano di Harlem coronata di fiamme

sotto il cielo tubercoloso circondati

da casse arancioni di teologia,

che scribacchiavano tutta la notte completamente esaltati per sublimi

incantesimi che nel giallo mattino erano

strofe di spazzatura,

che cucinavano animali fradici polmoni cuore zampe coda borsht

& tortillas sognando il puro regno

vegetale,

che si infilavano sotto camion della carne in cerca di

un uovo,

che lanciavano gli orologi giù dal tetto per esprimere il proprio voto

per un Eternità al di fuori del Tempo, & delle sveglie

gli caddero sulla testa ogni giorno per il decennio successivo,

che si tagliarono i polsi per tre volte in successione senza

successo, ci rinunciarono e furono costretti ad aprire negozi

di antichità dove credettero di stare

invecchiando e piangevano,

che furono bruciati vivi nei loro innocenti completi di flanella

su Madison Avenue fra esplosioni di versi plumbei

& il clangore corazzato dei reggimenti

della moda & gli squittii alla nitroglicerina delle

fatine della pubblicità & il gas tossico di sinistri

editori intelligenti, o furono investiti dai

tassisti ubriachi della Realtà Assoluta,

che saltarono giù dal Ponte di Brooklin questo e' successo

veramente e se ne andarono via ignoti e dimenticati

nel labirinto spettrale della zuppa di vicoli di

Chinatown & camion dei pompieri, nemmeno una birra gratis,

che cantavano dalle finestre disperati, cadevano dal

finestrino della metropolitana, saltavano sul lurido Passaic,

scavalcavano negri, gridavano per tutta la strada,

danzavano su bicchieri di vino rotti a piedi scalzi frantumavano

dischi fonografici di jazz tedesco dei nostalgici

anni '30 europei finivano il whisky e

vomitavano rumorosamente nella maledetta tazza del cesso, gemiti

nelle orecchie e l'esplosione di colossali fischi di

vapore,

che sfrecciavano sulle autostrade del passato viaggiando

verso la fuoriserie-Golgota dell'altro veglia in solitudine di

prigione o incarnazione jazz di Birmingham,

che guidavano per i campi settantadue ore per scoprire

se io ho avuto una visione o tu hai avuto una visione o lui ha

avuto una visione per scoprire l'Eternità,

che visitarono Denver, che morirono a Denver, che

tornarono da Denver & aspettarono invano, che

si occuparono di Denver & incubarono & furono soli a

Denver e infine se ne andarono per scoprire il

Tempo, & ora a Denver mancano molto i suoi eroi,

che caddero in ginocchio in cattedrali irrecuperabili pregando

per la salvezza dell'altro e luce e tette,

finchè l'anima si illuminava il pelo per un secondo,

che si spaccavano la testa in prigione aspettando

criminali impossibili con teste d'oro e il

fascino della realtà nei cuori che cantassero

dolci blues di Alcatraz,

che si ritirarono in Messico per coltivare un vizio, o sulle Montagne

Rocciose per intenerire Budda o a Tangeri per i ragazzi

o nel Sud del Pacifico per la locomotiva nera o

a Harvard per Narciso a Woodlawn alla

collana di margherite o alla tomba,

che esigevano test sanitari accusando la radio di

ipnotismo & restavano con la loro demenza & le loro

mani & la corte divisa,

che lanciavano insalata di patate ai relatori del CCNY sul Dadaismo

e succesivamente si presentavano sui

gradini di granito del manicomio con teste rasate

e discorsi carnevaleschi di suicidio, richiedendo

lobotomia immediata,

e che ricevevano invece il vuoto solido dell'insulina

Metrazolo elettricità idroterapia psicoterapia

terapia occupazionale pingpong &

amnesia,

che per seria protesta capovolsero simbolicamente un unico

tavolo da pingpong, riposando brevemente in catatonia,

ritornando anni dopo veramente calvi a parte una parrucca di

sangue, e lacrime e dita, al destino visibile di pazzo delle guardie

delle città manicomio dell'Est,

le fetide sale del Pilgrim State, di Rockland e di Greystone,

bisticciandosi con gli echi dell'anima,

scatenandosi nella solitudine-panca-dolmen-impero

dell'amore a mezzanotte, sogno di vita un incubo,

corpi mutati in pietra pesanti come la

luna,

con mamma finalmente *******, e l'ultimo fantastico libro

lanciato fuori dalla finestra del locale, e l'ultima

porta chiusa alle 4 AM e l'ultimo telefono

sbattuto contro il muro per risposta e l'ultima stanza

arredata svuotata fino all'ultimo

mobile mentale, una rosa gialla di carta arrotolata

su una gruccia di fil di ferro nell'armadio, e persino

quella immaginaria, niente altro che uno speranzoso pezzettino

di allucinazione

ah, Carl, finché non sei al sicuro neanch'io sono al sicuro, e

ora sei proprio nel completo brodo animale del

tempo

e chi dunque corse per le strade ghiacciate ossessionato

da un improvviso balenio dell'alchimia dell'uso

dell'ellissi il catalogo il metro & il piano

vibrante,

che sogno' e realizzo' brecce umanizzate in Tempo & Spazio

grazie a immagini giustapposte, e intrappolo'

l'arcangelo dell'anima tra due immagini visive

e unifico' i verbi elementari e concilio' il nome

e l'insorgere della coscienza saltando

con la sensazione di Pater Omnipotens Aeterna

Deus

per ricreare la sintassi e la misura della povera prosa

umana e apparire davanti a te muto e intelligente e

tremante di vergogna, respinto eppure

confessandosi l'anima per conformarla ai ritmi

del pensiero nella sua nuda testa infinita,

il barbone matto e battito d'angelo nel Tempo, sconosciuto,

eppure mettendo giù qui quanto potrebbe rimanere da dire

nel tempo dopo la morte,

e sorse reincarnato nei panni spettrali del jazz nell'ombra

di corno dorato della banda e soffio' le

sofferenze d'amore della nuda mente dell'America in

un eli eli lamma lamma sabachtani grido di sassofono che

fece rabbrividire le città fino all'ultima radio

con il cuore assoluto del poema della vita macellato

dai loro stessi corpi buono da mangiare per mille

anni.

II

Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha spaccato il cranio e ha mangiato

i loro cervelli e la loro immaginazione?

Moloch! Solitudine! Sporco! Bruttezza! Ashcan e dollari irraggiungibili!

Bambini urlanti sotto trombe delle scale! Ragazzi che gemono negli eserciti!

Vecchi che piangono nei parchi!

Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch il senza amore! Moloch

Mentale! Moloch il grande giudicatore di uomini!

Moloch il carcere incomprensibile! Moloch prigione senz'anima ossa in croce

e Congresso di dolori! Moloch i cui edifici sono sentenze!

Moloch la vasta pietra della guerra! Moloch i governi

stupefatti!

Moloch la cui mente e' puro meccanismo! Moloch il cui sangue e' denaro

che corre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto

e' una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio e' una tomba fumante!

Moloch i cui occhi sono mille finestre schermate! Moloch i cui grattacieli

si ergono nelle lunghe strade come innumerevoli Geova! Moloch le cui

fabbriche sognano e stridono nella nebbia! Moloch i cui fumaioli e

antenne coronano le città!

Moloch il cui amore e' infinito olio e pietra! Moloch la cui anima e' elettricità

e banche! Moloch la cui poverta' e' lo spettro del genio! Moloch

il cui destino e' una nuvola di idrogeno asessuato! Moloch il cui nome e' la

Mente!

Moloch nel quale siedo solitario! Moloch nel quale sogno Angeli! Pazzia nel

Moloch! Bocchinaro nel Moloch! Senzamore e senzauomo nel Moloch!

Moloch che e' penetrato presto nella mia anima! Moloch nel quale sono coscienza

senza corpo! Moloch che mi ha terrorizzato via dalla mia estasi

naturale! Moloch che io abbandono! Svegliati Moloch! Luce che urla dal

cielo!

Moloch! Moloch! Appartamenti robot! sobborghi invisibili! tesori di scheletri!

capitali cieche! manifatture diaboliche! nazioni spettrali! manicomi

invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose!

Si sono rotti la schiena per sollevare Moloch al Cielo! Pavimenti, alberi, radio,

tonnellate! sollevando la città al Cielo che esiste ed e' dappertutto attorno

a noi!

Visioni! presagi! allucinazioni! miracoli! estasi! portati via dal fiume

americano!

Sogni! adorazioni! illuminazioni! religioni! l'intero bastimento di stronzate

emotive!

Cambiamenti radicali! al fiume! capriole e crocifissioni! via con la corrente!

Esaltazioni! Epifanie! Disperazioni! Suicidi e grida di animali di dieci

anni! Menti! Nuovi amori! Generazione ribelle! giu' sugli scogli del

Tempo!

La benedetta risata autentica nel fiume! L'hanno vista tutti! gli occhi selvatici! le benedette

grida!

Hanno dato l'addio! Sono saltati dal tetto! nella solitudine! facendo ciao!

portando fiori! Giù nel fiume! nella strada!

III

Carl Solomon! Sono con te a Rockland

dove sei più pazzo di me

Sono con te a Rockland

dove dovrai sentirti ben strano

Sono con te a Rockland

dove imiti l'ombra di mia madre

Sono con te a Rockland

dove hai assassinato le tue dodici segretarie

Sono con te a Rockland

dove ridi per questo umorismo invisibile

Sono con te a Rockland

dove siamo grandi scrittori sulla stessa orribile macchina da scrivere

Sono con te a Rockland

dove la tua condizione e' diventata seria e lo riporta la radio

Sono con te a Rockland

dove le facoltà del cranio non tollerano più i vermi dei

sensi

Sono con te a Rockland

dove bevi il te' dal seno delle zitelle di Utica

Sono con te a Rockland

dove fai battute sul fisico delle tue infermiere le arpie del Bronx

Sono con te a Rockland

dove gridi in camicia di forza che stai perdendo la partita

dell'autentico pingpong degli abissi

Sono con te a Rockland

dove pesti sul pianoforte catatonico l'anima e' innocente e

immortale non dovrebbe morire mai empiamente in un manicomio armato

Sono con te a Rockland

dove cinquanta altri shock non restituiranno mai piu' la tua anima al corpo

dal suo pellegrinaggio verso una croce nel nulla

Sono con te a Rockland

dove accusi i dottori di demenza e trami la rivoluzione

ebrea socialista contro il Golgota nazionale fascista

Sono con te a Rockland

dove separerai i cieli di Long Island e farai risorgere il tuo

vivente Gesu' umano dalla tomba sovrumana

Sono con te a Rockland

dove ci sono venticinquemila compagni rabbiosi che cantano tutti assieme

le strofe finali dell'Internazionale

Sono con te a Rockland

dove abbracciamo e baciamo gli Stati Uniti sotto le lenzuola gli

Stati Uniti che tossisce tutta la notte e non ci lascia dormire

Sono con te a Rockland

dove ci svegliamo elettrificati dal coma per gli aeroplani delle

nostre anime che rombano sul tetto sono venuti a sganciare bombe angeliche

l'ospedale si illumina mura immaginarie franano O smunte legioni

correte fuori O scossa di grazia a stelle e strisce la guerra

eterna e' giunta O vittoria lascia perdere le mutande siamo liberi

Sono con te a Rockland

nei miei sogni cammini gocciolando da un viaggio di mare sull'autostrada

attraverso l'America in lacrime verso la porta della mia villetta nella notte

dell'Occidente








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