Ungaretti, il migrante ed il viaggio
Immagine da Wikipedia
IN MEMORIA
(30 settembre 1916)
(30 settembre 1916)
Si chiamava
Moammed Sceab
Discendente
di emiri di
nomadi
suicida
perché non aveva
più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome
Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la
cantilena
del Corano
gustando un caffè
E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono
L’ho accompagnato
insieme alla padrona
dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della
rue des Carmes
appassito vicolo in
discesa.
Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera
E forse io solo
so ancora
che visse
Girovago
(Campo di Mailly maggio 1918)
In nessuna
parte
parte
di terra
mi posso
accasare
A ogni
nuovo
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto
E me ne stacco sempre
straniero
straniero
Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute
tornato da epoche troppo
vissute
Godere un solo
minuto di vita
minuto di vita
iniziale
Cerco un paese
innocente
*****
Fiumi
(16 agosto 2016)
(16 agosto 2016)
Mi tengo a
quest’albero mutilato
che ha il
languore
di un circo
prima o dopo lo
spettacolo
il passaggio quieto
delle nuvole sulla
luna
Stamani mi sono
disteso
e come una
reliquia
ho riposato
mi levigava
come un suo sasso
Ho tirato su
le mie quattro ossa
e me ne sono andato
sull’acqua
Mi sono accoccolato
vicino ai miei panni
sudici di guerra
mi sono chinato a
ricevere
il sole
Questo è l’Isonzo
e qui meglio
mi sono riconosciuto
dell’universo
Il mio supplizio
è quando
non mi credo
in armonia
Ma quelle occulte
che m’intridono
mi regalano
la rara
felicità
Ho ripassato
della mia vita
Questi sono
i miei fiumi
al quale hanno
attinto
duemil’anni forse
di gente mia
campagnola
e mio padre e mia
madre.
Questo è il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
nelle distese
pianure
Questa è la Senna
mi sono rimescolato
e mi sono conosciuto
Questi sono i miei
fiumi
contati nell’Isonzo
Questa è la mia
nostalgia
che in ognuno
mi traspare
ora ch’è notte
che la mia vita mi
pare
una corolla
ALLEGRIA DI NAUFRAGI
(14 febbraio 1917)
E subito riprende
Il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare.
(14 febbraio 1917)
E subito riprende
Il viaggio
Come
Dopo il naufragio
Un superstite
Lupo di mare.
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